09 luglio 2008

IDENTITA' RESIANA FRA "MITO" E IDEOLOGIA clicca qui

E' il titolo del lavoro del prof. Roberto Dapit (docente dell'Università degli Studi di Udine, che peraltro ho conosciuto, essendo stato membro della commissione alla mia Tesi di Laurea - Facoltà di Scienze della Formazione - 2005) centrato sull'osservazione dei resiani nell'atteggiamento di affermazione della propria identità.
Trovo interessante la descrizione dell'immagine di Resia e dei resiani che si è andata creando fra le popolazioni vicine ( friulani e sloveni).
Cito qui di seguito l'immagine che gli sloveni hanno di noi resiani:

".....L’immagine dei resiani in Slovenia invece è caratterizzata da toni in un certo senso mitizzanti. Conosciuta ormai dal vasto pubblico attraverso i frequenti contributi dei mass media, in particolare della televisione, Resia viene percepita come un mondo fantastico e di arcaica bellezza. La serie televisiva di pupazzi animati Zverinice iz Rezije, assieme ai quali sono cresciute molte generazioni di ragazzi in Slovenia, ha contribuito da alcuni decenni alla nascita della visione mitica a cui si è appena accennato. Attualmente Resia è molto presente nei programmi della televisione slovena in forma di documentario che ne illustra le varie manifestazioni della cultura. Negli ultimi anni si è addirittura sviluppata una forma di turismo culturale che conduce numerosi turisti dalla Slovenia a Resia, dove vengono accolti dagli operatori locali. La Slovenia naturalmente considera Resia come parte del proprio mondo dal punto di vista etnico e linguistico, rivolgendole quindi una particolare attenzione, che invece non le è stata mai rivolta dall’Italia con uguale intensità......"
Devo ammettere che il sentimento, non è reciproco, forse perchè con queste popolazioni non abbiamo mai avuto contatti e soprattutto per l'incomprensione a livello linguistico ( necessità di un interprete oppure l'utilizzo di un codice linguistico diverso).

E adesso l'immagine che i friulani hanno di noi resiani:

"....I friulani pecepiscono le speciali caratteristiche dei resiani che, a differenza degli sloveni del Torre e del Natisone, infatti non vengono definiti come sclâfs “slavi” o “schiavi”, perpetuando l’antica ambiguità del significato, ma roseàns “resiani”. Oltre all’accezione comune, questo etnonimo può attivare anche un significato con varie connotazioni negative, come quelle di “rude” o “tirchio”. A Gemona inoltre, dove i resiani sono ben conosciuti, essi vengono considerati bravi lavoratori ma anche tirchi, astuti ma anche un po’ imbroglioni. La locuzione tu ses come un roseàn!10 in vari punti del Friuli significa proprio “sei burbero!”. I vocabolari friulani infatti riportano queste accezioni, essendo l’etnonimo roseàn diventato anche una voce della lingua friulana che connota in generale una caratteristica della persona. Nelle aggiunte al vocabolario Il nuovo Pirona sotto il lemma Roseàn infatti si legge: “L’Abitante di Resia, ma anche per Uomo arcigno, duro, ingrugnato, di difficile comunicativa. [Buia e Gemona]” (Pirona et al. 1992). Anche nel Vocabolario della lingua friulana di Giorgio Faggin l’aspetto semantico figurato del lemma roseàn appare come “burbero, ruvido, rude, brusco” (Faggin 1985).

Il lavoro del prof. Dapit merita di essere letto (clicca sul titolo) perchè è un ottimo e ulteriore contributo per conoscere meglio il fantastico mondo resiano.

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