da Memorie di vita resiana di Giovanni Clemente.
Il termine "Penahti" non l'ho mai sentito, forse qualcuno però è probabile che lo conosca.
Nell'articolo, di seguito riportato, si risolve anche l'enigma della canzone cantata dai Re Magi, in friulano e non in Resiano
"...in tale occasione ha luogo la benedizione delle case...e per tale
avvenimento sono mobilitati le mamme, le giovani, i ragazzini...Le mamme
per confezionare ai figlioletti il sacchetto della questua, le giovani
per le pulizie in modo da presentare l'abitazione in perfetto ordine per
la benedizione e gli altri per organizzarsi a gruppi distinti per età
appunto per il giro.
Il Sacerdote inizia la benedizione immediatamente dopo il pranzo seguito da un codazzo di bambini e giovinetti con i loro sacchetti di tela e generalmente vengono accontentati quasi tutti con offerte in generi di consumo : un pugno di farina di mais, frutta, una fetta di buìardnik, ecc. o denaro ...
Al calar delle tenebre si mettono in moto "i grandi" qualcuno dei quali accompagna la brigata con strumenti vari: o la zitira e la bùncula tradizionali o il mandolino o la fisarmonica....Per i "grandi" la festa continuava fino alle ore piccole perchè con la farina di mais, le noci e nocciole raccolti veniva confezionato e cotto il dolce resiano che va sotto il nome di "buiàrdnik"....
Verso gli ANNI 30 hanno fatto fortuna in detta questua alcuni giovanotti di Comuni viciniori (c'era tanta miseria) i quali si presentavano con una grande "Stella" girevole e cantando una filastrocca di cui ricordo solo qualche passaggio: " Us salude duc' duc', ancje il Curucucuc" e con la chiusura: Tornarin un altri an plui adore di chest an..."
Il Sacerdote inizia la benedizione immediatamente dopo il pranzo seguito da un codazzo di bambini e giovinetti con i loro sacchetti di tela e generalmente vengono accontentati quasi tutti con offerte in generi di consumo : un pugno di farina di mais, frutta, una fetta di buìardnik, ecc. o denaro ...
Al calar delle tenebre si mettono in moto "i grandi" qualcuno dei quali accompagna la brigata con strumenti vari: o la zitira e la bùncula tradizionali o il mandolino o la fisarmonica....Per i "grandi" la festa continuava fino alle ore piccole perchè con la farina di mais, le noci e nocciole raccolti veniva confezionato e cotto il dolce resiano che va sotto il nome di "buiàrdnik"....
Verso gli ANNI 30 hanno fatto fortuna in detta questua alcuni giovanotti di Comuni viciniori (c'era tanta miseria) i quali si presentavano con una grande "Stella" girevole e cantando una filastrocca di cui ricordo solo qualche passaggio: " Us salude duc' duc', ancje il Curucucuc" e con la chiusura: Tornarin un altri an plui adore di chest an..."
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Foto Roger Di Lenardo - Coleda sangiorgina anni '74/'75 |
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